San Borondón
La leggenda dell’Isola di San Borondón, “l’altra isola" canaria che appare e scompare, si deve ad un monaco irlandese chiamato San Brandán, che cominciò una spedizione marittima, nel 516, alla ricerca del paradiso terrestre. Racconta la storia che questo religioso arrivò ad un’isola rigogliosa dalle pulite sabbie nere, dove visse 7 anni con i suoi compagni di viaggio, dopo aver trascorso gli ultimi 40 giorni di viaggio della sua traversata su di una balena.
Quest’isola immagianaria, chiamata San Borondón, si troverebbe nell’estremità occidentale dell’arcipelago canario, vicino a El Hierro e può essere avvistata dall’alto del Teide. Presente addirittura in alcune mappe dell’epoca, la sua scoperta e conquista arrivò ad essere oggetto di discussione e accordo tra le potenze marittime del Portogallo e della Spagna. La leggenda continua ancor oggi, dato che c’è ancora qualcuno che assicura di averla vista tra il mare di nuvole.
Ladone, il drago dalle 100 teste
Leggenda mitologica sull’origine del drago
Nella mitologia greca, Ladone era un gigantesco drago dalle 100 teste che custodiva il Giardino delle Esperidi, un insieme di isole paradisiache che gli autori dell’antichità situavano nelle Canarie. Quando Ladone, che gli antichi greci "identificarono" nel Teide, morì per mano di Atlante, il suo sangue corse per la terra e germinò sotto forma di draghi, alberi endemici delle Canarie che oggi sono uno dei simboli dell’Isola.
La salvia del drago, di un rosso intenso, e la forma ritorta dei suoi rami, simili ad un insieme di teste sostenute da un grosso tronco, convinsero gli autori classici che, in ogni drago, vi era un discendente diretto di quello straordinario drago. Capaci di vivere centinaia di anni, i draghi erano oggetto di venerazione da parte degli antichi abitanti di Tenerife, i guanches. Il più famoso e longevo esemplare di questa specie vegetale è conosciuto come quello di Icod de los Vinos, nel nord di Tenerife, che è diventato un’attrazione turistica di prim’ordine.
Il Giardino delle Esperidi
Leggenda mitologica sulla storia di Tenerife
Gli autori classici, vari secoli avanti Cristo, situarono il Giardino delle Esperidi, nelle Canarie. Questo luogo fa riferimento alle isole paradisiache nelle quali abitavano le Esperidi, le tre figlie di Atlante, il personaggio mitico condannato a sostenere una cupola terrestre dopo essere stato sconfitto da Zeus. Il Giardino era custodito da Ladone, un fiero drago dalle 100 teste, dalle quali sputava fuoco e al quale gli antichi greci “identificarono” nell’immagine del Teide in eruzione.
Nel Giardino delle Esperidi crescevano mele d’oro sugli alberi e quando ad Ercole, altro personaggio mitico dell’antichità, furono date da superare le famose 12 fatiche, una di esse fu quella di rubare queste mele. Ercole convinse Atlante a rubarle per lui perchè, a lui era più facile entrare nel Giardino ingannando il drago. Nel frattempo, Ercole si prestò a sostenere, temporaneamente, il cielo. Atlante accettò e rubò le mele dopo aver ucciso Ladone che, fidandosi di lui, gli aveva aperto le porte di quel paradiso. E anche se l’intenzione di Atlante era quella di fuggire e lasciare per sempre il suo pesante carico ad Ercole, quest’ultimo riuscì a ingannarlo e a rimetterlo al suo posto. Dopodichè le mele furono consegnate ad Atena, che le restituì al Giardino e alle sue ninfe: le Esperidi.
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