domenica 30 settembre 2012

VADEMECUM DI SPAGNOLO






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NOTA: Un vademecum è un compendio di informazioni riguardanti un particolare campo o una particolare tecnica. È creato in modo da fornire risposte rapide e concise su un particolare argomento.

Gli Spagnoli sono estremamente cortesi, non hanno paura del contatto fisico e discutono volentieri e a lungo, naturalmente con l'obiettivo di convincere; nonostante l'abbondanza di parole e gesti, tuttavia, sanno anche ascoltare con molta pazienza l'opinione. Contraddire qualcuno in modo diretto è ritenuto scortese: se, ad esempio, nella casa accanto si è appena trasferito un nuovo vicino di nome Diego e qualcuno, parlando di lui, dice: "Il nostro nuovo vicino si chiama Pablo“, la risposta giusta per correggerlo non è: "No, ti sbagli, si chiama Diego“, ma piuttosto, per cortesia: "Pablo? Non si chiama Diego?“.







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Con questa forma di cortesia le cose si fanno un po' più difficili quando si deve rispondere in modo negativo a una richiesta, anche di un favore: sicuramente non ci si sentirà mai dire un chiaro "no". Un esempio: un turista in visita in un paesino chiede ad una persona del luogo se in paese vi è una farmacia. L'interpellato, naturalmente, sa benissimo che non ve ne sono, però non lo esprimerà mai direttamente; la sua risposta sarà probabilmente un "non sono sicuro che ve ne siano", o qualcosa di simile. Ciò significa, tuttavia, che è meglio non perdere tempo a cercarla.

Al ristorante, naturalmente, vigono regole ben diverse che sul continente. In alcuni Paesi, soprattutto di lingua tedesca, è normale condividere il tavolo con persone che magari non si conoscono nemmeno, chiedendo direttamente "Sono liberi questi posti?". Qui invece, si attende sulla porta l'arrivo del cameriere, che s'informa sul numero delle persone, propone uno o più tavoli, accompagna al tavolo scelto e porta il menu. Si possono trovare differenze rispetto a queste regole "standard" nei ristoranti più semplici dei luoghi più turistici (soprattutto se frequentati da turisti dell'area linguistica tedesca).

Anche il pagamento si svolge secondo uno schema ben preciso. Il conto va chiesto nel modo più riservato possibile. Il cameriere lo porta su un piattino e si allontana. Chi lo ha chiesto lo prende e depone sul piattino il denaro o la carta di credito; il cameriere ritorna, ringrazia e si allontana di nuovo, per poi ritornare con il piattino con il resto o la carta di credito, e per ringraziare nuovamente. Il cliente rimane seduto ancora qualche istante ignorando il piattino, poi si alza, lasciandovi sopra la mancia, ed esce. Solo allora il cameriere ritorna e prende la mancia (generalmente il 10% dell'importo). 




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A proposito di come si paga: vi sono delle particolarità a cui fare attenzione anche quando si esce in gruppo. La regola è semplice: uno per tutti. Gli Spagnoli sono estremamente generosi: quando si esce in gruppo, si va di solito da un locale all'altro, e si paga a turno; chi inizia a fare le divisioni esatte, dunque, non risulta proprio simpatico. Come straniero in un gruppo di Spagnoli, però, è abbastanza difficile riuscire a pagare, perché gli altri sono sempre più veloci. Il motivo è che in Spagna ci si invita volentieri a vicenda, ed il locale più vicino fa le veci del salotto di casa; generalmente, però, non vi si rimane a lungo.




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Gli Spagnoli non escono volentieri da soli, di solito preferiscono farlo in gruppi più o meno numerosi. Se qualcuno porta un amico, questo viene integrato rapidamente (anche gli stranieri). Come già accennato, gli Spagnoli non rifuggono certo il contatto, ma non ci si deve per questo aspettare subito un'amicizia profonda se qualcuno ci invita a "farci vivi". Accogliere subito l'invito e farsi vivi, ad esempio, il giorno dopo, è considerato leggermente invadente. Chi ha intenzione di trascorrere la sua vita in Spagna o alle Canarie, dunque, deve mettere in conto un po' di tempo per stringere contatti. In ogni caso è più facile e più rapido di quanto si pensi.


PARQUE NACIONAL DEL TEIDE





ITINERARIO ENOTURISTICO DI TENERIFE




tenerife itinerario enoturistico, tenerife tacoronte


Presentazione



Da non perdere la visita alla regione vitivinicola più estesa delle Isole Canarie. Terra di sole, vulcani e mare, dove degustare i vini della Denominazione d’Origine Tacoronte–Acentejo e Valle de La Orotava. Le vigne si estendono a un’altitudine compresa tra 100 e 1000 metri sul livello del mare a Tenerife. Inoltre lungo il percorso potrete scoprire il patrimonio, la natura e la varietà paesaggistica dell’isola, come pure assaporare la cucina tradizionale delle Canarie.




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Città enoturistiche




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Tacoronte, la località di partenza, Tegueste, El Sauzal, San Cristóbal de la Laguna e La Orotava sono alcuni dei comuni distribuiti sul percorso. Lungo l’itinerario potrete visitare da grandi cantine ad altre più piccole a conduzione familiare, che elaborano il vino seguendo le tecniche più tradizionali o utilizzando le tecnologie più moderne. Vivrete nuove esperienze in un ambiente ideale, costellato di cantine che invitano alla pratica dell’enoturismo.




Descrizione dei vini locali






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Sono prodotti con ingredienti naturali e unici, in una terra vulcanica situata sulla costa, con un clima diversificato e stabile. I vini rossi costituiscono la maggior parte della produzione della Denominazione di Origine Tacoronte–Acentejo. Si tratta di vini giovani e freschi, dagli aromi nuovi e fruttati. Offrono sensazioni fragranti, potenti e di grande intensità. I vini bianchi, dall’intenso aroma fruttato, regalano una sensazione armoniosa ed equilibrata al palato. Sono elaborati principalmente con uve delle varietà Listán Blanco, Malvasia, Gual, Moscatel e Verdello.



tenerife itinerario enoturistico, tenerife tacoronte




Come arrivare



L’itinerario enoturistico si snoda nel settore settentrionale di Tenerife. L’isola è raggiungibile attraverso uno dei due aeroporti internazionali: l’aeroporto di Tenerife Nord, che si trova a 13 chilometri dal capoluogo, Santa Cruz de Tenerife, e l’aeroporto Reina Sofía, situato 60 chilometri a sud del capoluogo. È inoltre raggiungibile attraverso il Porto di Santa Cruz de Tenerife, situato nello stesso capoluogo.

Da Santa Cruz de Tenerife ci vogliono quindici minuti circa per arrivare a Tacoronte, percorrendo l’autostrada del Nord TF-5 in direzione Santa Cruz-Icod (svincolo 19). Da questa stessa autostrada è possibile raggiungere le diverse località che integrano l’itinerario.



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CANDELARIA


CANDELARIA



Arrivati a Tenerife non si può dimenticare di dedicare una domenica mattina alla visita di Candelaria, specie se è il 14 o il 15 agosto.

Sin dall'inizio del 16th secolo Candelaria viene riconosciuta come il luogo sacro per eccellenza di tutte le isole Canarie, tanto che qualsiasi abitante di Tenerife che sia stato lontano per diverso tempo dall'isola, si reca a farvi visita la prima domenica dopo il suo ritorno.




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Si racconta, in base ad alcune leggende, che la statua della Madonna che qui si venera, sia stata vista camminare lungo le rive del mare; alcuni "guanches" portarono quella statua davanti al loro "mencey" (re), il quale, impressionato dal fatto accaduto, fece mettere la statua dentro la grotta.




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Nel 1496, quando Alfonso Fernandez de Logo conquistò l'isola, avendo trovata la statua nella grotta esclamò: "Quest'isola aveva già fede, prima ancora che noi gli portassimo la fede cattolica." Fu così che, con il consenso del clero di Madrid, dichiarò la Madonna della statua patrona di tutte le isole Canarie.


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Da ogni parte delle isole, gli abitanti si recano a Candelaria per venerare la Madonna. L'immagine fu distrutta nel 1826 e fu sostituita da una copia che è tenuta nella basilica.



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LOS ABRIGOS





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Los Abrigos è un paesino che sorge sulla costa a pochi minuti dall’aeroporto di Tenerife Sud; ciò nonostante da pochi anni ha conosciuto uno sviluppo urbanistico di una certa entità.      E’ facilmente raggiungibile grazie ad una buona rete stradale; risulta essere più a portata di mano per chi soggiorna nelle grandi Urbanizzazioni di “El Medano”, “La tejita”, “Golf del Sur” e “Amarilla Golf”.




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Dopo la prima visita spesso ci si ritorna catturati dal fascino che esercita sulle persone questa cittadina costiera che sorge in una breve tratto di costa.    La caratteristica principale di Los Abrigos sono i diversi ristoranti, tutti posti in prima linea sul mare sulla passeggiata pedonale, per lo più specializzati nella preparazione del pesce e dei frutti di mare.  



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Questa tradizione e riconosciuta abilità culinaria e ristorativa, unitamente al particolare contesto, ha fatto di Los Abrigos un punto di riferimento ed una tappa irrinunciabile per gli abituali frequentatori di Tenerife.    



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Sicuramente accattivante risulta essere la vista della zona del piccolo porto che ospita le attività dei pescatori locali i quali a fine pesca il più delle volte distribuiscono il pescato alle proprie famiglie che gestiscono anche alcuni ristoranti e commercializzano il pesce in eccedenza con una dinamica ed una routine d’altri tempi che spesso fa azionare la “macchina del tempo” a chi assiste a queste scene.  



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La ricorrenza più importante è il 13 Giugno, San Antonio da Padova, Patrono della località e dello stesso Comune di Granadilla de Abona; immancabile il pellegrinaggio che si conclude con una grande festa notturna nella piazzetta principale.



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PLAZA DE LA IGLESIA (Puerto de la Cruz)

 PLAZA DE LA IGLESIA

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La piazza prende il nome dalla chiesa che si trova alle porte della Parrocchia Matrice Madonna della Rocca di Francia. Prima si chiamava Plaza de la Pila. Tradizionalmente può vantare giardini guardare più cura della città, che a Natale si riempiono di migliaia di stelle di Natale rosse. Dragos evidenzia canarini diversi, pini, palme, allori Canarie indiani e altri alberi di grandi dimensioni. Al centro ha una fonte nel 1900, ornata da un cigno in pietra. Da un lato c'è il monumento a Agustín de Bethencourt y Molina (1758-1824), una delle figure più importanti della storia di Puerto de la Cruz.


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Ingegnere militare, raggiunse il grado di generale dell'esercito russo al tempo dello zar Alessandro I e il Direttore Generale del Dipartimento delle strade dell'impero russo. Prima che egli fu il primo direttore della Scuola di canali e percorsi di Madrid. Inoltre, in Russia progettato importanti edifici e opere pubbliche.

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Bethencourt y Molina nasce proprio di fronte a dove il monumento si trova nella vecchia casa che ospitava la Monopol Hotel, uno dei primi della città.


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sabato 29 settembre 2012

EL BALCON CANARIO



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Un elemento architettonico che marcatamente contraddistingue le costruzioni storiche (sia case che palazzi) di Tenerife (e delle Canarie in genere) e quelle a queste ispirate, è il Balcon Canario. Costruito in legno utilizzando il robusto "pino canario", tipica pianta autoctona locale, il balcon canario è caratterizzato da elementi decorativi ed architettonici in stile Arabo-Ispanico.


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Per ammirare la suggestiva bellezza ed originalità che questo elemento conferisce alle facciate delle case, bisogna recarsi nei maggiori centri storici.

Ne citiamo alcuni : Masca, Icod de Los Vinos, Garachico, Villa de la Orotava, Los Realejos, La Laguna e Arona.  Al di fuori dei centri urbani, nelle zone più rurali, si possono comunque ammirare abitazioni e costruzioni abbellite e rese interessanti e potenzialmente maggiormente accoglienti grazie al balcon canario.




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PALAZZO DI NAVA (LA LAGUNA)



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Il Palazzo di Nava è un altro tra gli importanti edifici, dichiarati Bene di Interesse culturale nella categoria del Monumento, che si trovano a La Laguna. Si trova nella piazza del Adelantado, assieme alla Chiesa Convento di Santa Catalina da Siena, all'inizio della strada Nava e Grimon. Ha due piani ed è stata costruita alla fine del XVI secolo, anche se la sua facciata è stata ristrutturata e rivestita nel 1776.




Palazzo di Nava a La Laguna,Tenerife palazzi


E' un misto di stili architettonici: manierista, barocco e neoclassico, dove ciò che più distacca è la porta monumentale dove si trovano, intagliati in pietra e incorniciati tra colonne, gli scudi della famiglia Grimon e del Marchesi di Villanueva de Prado.






Palazzo di Nava a La Laguna,Tenerife palazzi               Palazzo di Nava a La Laguna,Tenerife palazzi


Il palazzo è stato nella sua epoca il riflesso dell'importanza che la famiglia Grimon ha avuto nell'isola, aristocratici con grande potere politico, economico e culturale.







IL PARLAMENTO DELLE CANARIE




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L'edificio che ospita la sede del Parlamento delle Isole Canarie si trova nel centro storico e commerciale della capitale di Tenerife. L'edificio originale è stato progettato dall'architetto Manuel de Oraá nel 1883 per la sede della Società di Musica "Santa Cecilia", ma poi ha subìto numerosi rifacimenti, è stato ampliato annettendovi un nuovo e moderno edificio. La vecchia facciata è visibile dal cortile adiacente, è di pietra e si presenta come un tempio greco, con base scaglionata, e termina in un classico frontone triangolare. È a forma di U, con due lati, nel cui centro si trova il patio. Oltre ad ospitare gli uffici del governo, vi si svolgono mostre d'arte che possono essere visitato.





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Il Governo di Gran Canaria



Sebbene sia sottoposta all’autorità della Spagna, con re Juan Carlo I e la regina Sofia ed il principe Felipe loro figlio, erede al trono, a rappresentare la monarchia spagnola, Gran Canaria ha un proprio governo e gode di uno status speciale all’interno dell’UE.

Anche prima che le Isole Canarie fossero dichiarate provincia unica della Spagna nel 1821, la sfida per la supremazia tra le due isole principali, Tenerife  e Gran Canaria, è stata sempre molto accesa.

Nella nuova Costituzione spagnola del 1978, alle Canarie fu attribuito lo status di regione autonoma; in pratica, l’arcipelago non è del tutto indipendente dalla Spagna, ma il governo regionale gode di un’ampia libertà nella gestione degli affari interni delle isole.






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Nel 1982 le Canarie videro finalmente avverarsi il sogno dell’autonomia, e Santa Cruz de Tenerife, per le isole occidentali, e Las Palmas, per quelle orientali, guidano il governo congiuntamente. A Las Palmas hanno sede le metà degli assessorati del governo regionale mentre il parlamento e il suo governatore sono eletti dagli abitanti delle Isole Canarie e nominati da Madrid. Il parlamento, con i suoi 60 delegati, si riunisce sempre a Santa Cruz de Tenerife.



Gran Canaria, terza isola per dimensioni, elegge 15 membri al Parlamento delle Canarie, organo che, oltre ad esercitare il potere legislativo, elabora il bilancio dell’isola e nomina i rappresentanti che presenteranno questioni rilevanti per le Isole agli organismi interessati della madrepatria.





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Ciascuna delle Isole Canarie ha un cabildo insular, un municipio, che consente l’autogoverno nelle questioni di pertinenza locale e di assumere il controllo dei servizi locali. Le isole sono ulteriormente suddivise in 77 municipios, comuni, 21 dei quali si trovano a Gran Canaria, guidati da un alcalde, un sindaco.


ARTE CULINARIA TENERIFE E ISOLE CANARIE



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Parlare della Cucina delle Canarie, e di Lanzarote in particolare, non è né breve né semplice; e occorrerebbe parlare molto anche di storia...

Ma non sarebbe il nostro scopo quello di annoiare e quindi, iniziamo......

Il Gofio

Dalla notte dei tempi, ha accompagnato le popolazioni indigene, quindi le truppe di Conquista e tutte le generazioni successive, fino ad arrivare ai giorni nostri. Il Gofio è semplicemente farina di semi in precedenza tostati e quindi macinati finemente. Originariamente, tale farina era composta da semi di frumento, orzo, farro o di qualsiasi altro tipo di cereale a disposizione. In un secondo tempo, in piena fase "Post Colombiana", il mais sostituì la maggior parte sei semi utilizzati.

Come veniva e viene utilizzato il Gofio? Come farina, mischiato con latte di capra, oppure con miele, altrimenti col "Guarapo", melassa ricavata dalla Palma Canaria (tipico dell'isola di La Palma).

 Come addensante, all'interno di zuppe di legumi, oppure mischiato a brodo di pesce per darne consistenza. Con i "platanos", ossia le piccole e dolcissime banane delle Canarie, sbucciate, cotte sul fuoco e quindi rese poltiglia per essere mischiate proprio al gofio. Oppure ancora con grasso di animale, quasi sempre di capra o di pecora, utilizzato nelle zone fredde delle isole maggiori.

Insomma, un alimento per tutte le stagioni e per tutti i ceti!

Attualmente, oltre ché nelle famiglie più "tradizionali", se ne è riscoperto l'uso come specialità nei ristoranti "tipici", magari in dolci con mandorle, oppure anche come gelato.

Se avete l'occasione, gustatelo senza tanti problemi! E' anche possibile comprare i sacchetti di Gofio in qualsiasi supermercato, dove si trova sia "puro", ossia di un solo tipo di seme, che "mixto".



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Formaggio di Capra




Il formaggio di capra è uno dei "piatti forti" della gastronomia ed economia di Lanzarote. Prodotto fin dalla preistoria, ha assunto il ruolo di prodotto di sostentamento durante lunghissimi periodi, non ultimo il "dopo guerra" civile. Cibo considerato povero ma immancabile sopra ogni tavola. Il cibo dei pastori, assieme a qualche dattero, fichi secchi e una manciata di gofio.

Ai nostri giorni, il formaggio di capra è molto ricercato e proposto nella maggior parte dei ristoranti come autentica leccornia. Le tipologie sono: "Tierno", ovvero tenero e morbido, "Semi Tierno" e "Curado", ovvero stagionato e con punte piccanti.

Veramente ottimo in ogni sua forma, oltre che nei ristoranti, è acquistabile normalmente in qualsiasi supermercato e quindi facilmente reperibile. Consigliamo, dopo averlo "lungamente" provato, il "tierno" con datteri secchi.




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Zuppe e Minestroni




Parliamo ora del "Primo Piatto" per eccellenza della cucina Canaria: le zuppe. Nelle isole non esiste la "cultura della Pasta", tipicamente mediterranea, anche se, lentamente, sta prendendo piede tra la popolazione locale che, in un modo o nell'altro, è giunta a contatto con la "vera" pasta italiana (e per "vera" intendiamo pasta non scotta e con sugo come Dio comanda...). La cucina Canaria utilizza in questa fase quanto la sua incredibile terra ed il suo splendido calore possono offrire: gli ortaggi, i legumi, tuberi e tutto quanto riesce a far crescere. Il lirismo raggiunto da certi piatti non ha eguali! E quindi parliamo di "Sopa de Cebollas", la tanto bistrattata zuppa di cipolle, che nell'isola un tempo maggior produttrice di Cipolle delle Canarie, è diventata "la zuppa". Oppure parliamo dei "POTAJES", di origine portoghese, autentici minestroni, dove ogni ortaggio è lecito e dove è possibile aggiungere pezzi di carne per insaporire il tutto. Tra questi, tipico delle isole, è il "POTAJE DE BERRO", dove il "berro" è il "Nasturtium aquaticum", in altre parole il nostro "crescione"; o il "POTAJE DE GARBANZOS", tanto famoso e saporito, che null'altro è che il nostro minestrone di Ceci...

E finiamo con il "PUCHERO CANARIO", il "sunto" di tutte le zuppe, dove al suo interno troviamo carne, ortaggi, legumi e quanto è possibile trovare! E' la "Pentola" dei nostri nonni, il cibo di quando "non si gettava via nulla"...

Dove trovare questi piatti? Nei ristoranti "tipici", o nelle trattorie per la gente del posto. Oppure in alcuni ristoranti di classe che non disdegnano la tradizione.




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Il Pesce



Sicuramente uno dei pezzi forti della gastronomia locale è il pesce o "PESCADO", come si usa definire. E' naturale che in un’isola oceanica il pesce assuma un ruolo rilevante nella cucina locale. Ma bisogna anche dire che, ai giorni nostri, non sempre sia facile trovare una tale quantità di pesce fresco tale da soddisfare il fabbisogno dei ristoranti, hotel o abitanti delle isole.



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Il pesce fresco si trova abbastanza facilmente, specialmente in ristoranti posti nella località costiere del nord (Orzola ed Arrieta), oppure a El Golfo e La Caleta, ad ovest. Un po' più di attenzione nei ristoranti dei principali centri turistici, come Costa Teguise, Puerto del Carmen e Playa Blanca, dove l'enorme numero di ristoranti rende fisicamente impossibile la possibilità di vendere pesce fresco in ogni ristorante. Inoltre, altro fattore da considerare, sono i periodi di "fermo pesca biologico", che rendono ancora più difficile la ricerca del "Pescado fresco".






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Comunque abbiamo visto personalmente pescatori consegnare il pesce appena catturato a furgoni di ristoranti: dal "produttore" al "consumatore" senza intermediari!

Cosa conviene fare? Chiedere sempre "el pescado del dia", ovvero il pesce del giorno, lasciandosi consigliare su quello che possono offrire di meglio. Come molti hanno provato, anche il pesce più "umile" e sconosciuto può dare un risultato da "Re" se ben cucinato.





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Elencare tutti i tipi di pesce che è possibile trovare sulle tavole di Lanzarote diventa quasi impossibile; e lo stesso dicasi per i vari crostacei. Indubbiamente è difficile non trovare il solito "Pesce Azzurro", sempre ottimo ed utilizzato anche per insaporire le tradizionali insalate, tra il quale spiccano sia le sardine (SARDINAS) che le acciughe (ANCHOAS) , e lo stesso dicasi per il tonno (ATUN), pescato ancora con le lenze.



Tipica di queste acque è la "VIEJA", da noi chiamato "pesce pappagallo", cucinata fritta, alla piastra oppure essicata al sole. Oppure la DORADA, la nostra orata, la SAMA, il nostro dentice, la LUBINA, il nostro branzino, oppure il MERO, la cernia, che raggiunge anche dimensioni considerevoli.




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                                               LUBINA



E poi vogliamo anche parlare di pesci meno nobili come il BESUGO (il "Pagello bastardo"...) o come la CABRILLA, molto simile alla lubina ma meno pregiata e più ricca di lische.




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                                              SAMA



Parliamo ora di LAPAS, le nostre patelle, cucinate alla piastra e condite con mojo...veramente caratteristiche!






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Non possiamo concludere senza parlare del SANCOCHO CANARIO, cioè la ricetta a base di pesce più tradizionale dell'arcipelago. Un tempo l'acqua dove veniva messo il pesce a riposare, veniva passata di famiglia in famiglia, in modo che nulla venisse sprecato, e l'ultima famiglia che lo preparava, si ritrovava con il pesce più saporito di tutti!


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                               SANCOCHO CANARIO





Pezzi di cernia vengono messi a desalare per tutta la notte in acqua, quindi cotti a fuoco lento assieme a patate o batate. Questa fase era detta appunto "sancochar", ossia cucinare a "mezza cottura", senza far arrivare il tutto alla cottura definitiva.



La Carne




Non parlare della carne che si mangia sull'isola sarebbe "nascondere" la verità... Lanzarote non è solo pesce, ma è, dall'arrivo dei normanni nel 1402, "l'isola dei conigli", che poi hanno dato l'appellativo agli abitanti, "los conejeros". Iniziamo quindi parlando della specialità più tipica dell'isola, ovvero il CONEJO EN SALMOREJO, di chiara origine andalusa, dove il coniglio marinato per varie ore in questo "intingolo" (Salmorejo), viene fritto, per la gioia del palato e della cistifellea.




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                                           CONEJO EN SALMOREJO



E parliamo poi anche della carne di capra, il BAIFITO, il capretto più tenero e giovane, solitamente cucinato al forno, o del CABRITO IN ADOBO, anch'esso marinato in un sugo di spezie e fritto.



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CABRITO IN ADOBO



Inutile dire che, oltre che ad un fegato a posto, è necessario l'utilizzo delle mani per riuscire a "piluccare" al meglio sia il capretto sia il coniglio. Quindi non formalizzatevi troppo!

Per completare il panorama gastronomico, non possiamo omettere il sempre presente pollo, tanto amato sia sulla penisola sia nell'arcipelago, che consigliamo mangiato al Restaurante El Diablo, in mezzo al parco del Timanfaya, dove viene cucinato al calore del vulcano.

Parliamo a questo punto anche dei contorni che, a Lanzarote, valgono ugualmente per la carne e per il pesce.

Introduciamo quindi il MOJO, ovvero la salsa canaria formata da vari ingredienti, a seconda della tipologia, tra i quali l'olio, aglio e, a seconda delle versioni, con prezzemolo, coriandolo, peperone, peperoncino rosso e via così... Quindi varie tipologie, dalla più tenue alla più piccante, della stessa salsa per accompagnare ogni pietanza ed ortaggio.

E concludiamo proprio con uno di questi, la patata, lessata con la buccia in acqua molto salata, fino a far raggrinzire la sua pelle già ruvida. Parliamo delle PAPAS ARRUGADAS, il condimento che non mancherà mai, assieme al citato mojo.



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                                              PAPAS ARRUGADAS con mojo



I Dolci




Terminiamo la nostra carrellata sulla gastronomia parlando dei dolci.

Nelle isole esiste una grande tradizione dei dolci, specialmente nelle due isole "Capitaline", Tenerife e Gran Canaria. Comunque questa voglia di "dolcezza" prende senza scampo anche le restanti isole.

Uno dei dolci più tipici delle isole è il BIENMESABE, composto da mandorle, biscotti, uova, zucchero e liquore Moscatel; diventa una crema molto dolce e densa che può essere accompagnata da gelato.




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                                               BIENMESABE



Altro dolce tipico è il FRANGOLLO , che è composto da un impasto di acqua, farina di miglio, mandorle, zucchero e fichi; viene servito solitamente con crema o cioccolato fuso. Non sono da dimenticare i FLAN fatti in casa e tutti i budini fatti con latte di capra, elemento sempre presente nella vita locale.




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                                                FRANGOLLO



Citiamo, anche se non propriamente di Lanzarote, dolci come la RAPADURA ed il PRÍNCIPE ALBERTO, tipici di La Palma ma che si sono resi celebri su tutte le isole. Abbondano, in queste ricette, la mandorla, lo sciroppo di zucchero ed il miele.



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                                         PRÍNCIPE ALBERTO






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                                                      RAPADURA



Anche se non un dolce, è da menzionare il caffè tipico canario, che sembra abbia origine a Tenerife, ossia il CORTADO. Solitamente il caffè che si beve in Spagna è decisamente diverso rispetto al classico "espresso" al quale siamo abituati in Italia. La versione Canaria presenta la particolarità di essere un Caffè meno lungo del solito e con latte. Ma la caratteristica del CORTADO più originale è di versare nella tazzina LATTE CONDENSATO al posto del classico latte caldo e di non aver bisogno di zucchero. É il CORTADO CON CONDENSATA. Se si desidera anche un'aggiunta di latte, diventa un "LECHE-LECHE".



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                                                 CORTADO



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                                                 LECHE-LECHE





E se desiderate un caffé corretto, ma sempre di stampo Canario, chiedete un BARRAQUITO, con la caratteristica scorza di limone (tipico di Tenerife).




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                                             BARRAQUITO