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mercoledì 15 maggio 2013

TENERIFE.....RISORSE:


L´acqua



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Risorse e consumi 



L´acqua è un autentico regalo per la vita dell´isola. La gente del posto ha aguzzato l´ingegno e con ammirevole sforzo, è riuscita ad attingere l´acqua che il suolo trattiene grazie alla sua struttura porosa e basaltica.

A causa delle caratteristiche vulcaniche dell´isola terreni generalmente porosi e permeabili, gran parte dell´acqua piovana si infiltra nel sottosuolo, come pure il notevolissimo apporto d´acqua proveniente dalla condensa delle zone boscose e dal disgelo delle zone più elevate dell´isola. Così, all´acqua contenuta all´interno delle diverse formazioni geologiche si aggiunge quella accumulata fra le barriere impermeabili che impediscono il passaggio dell´acqua filtrata e creano dei piccoli serbatoi naturali.

Le condizioni geologiche e l´irregolare regime pluviometrico hanno sconsigliato la costruzione generalizzata di dighe e bacini artificiali. La maggior parte dell´acqua proviene quindi da gallerie e pozzi, sistemi di raccolta che estraggono il liquido dalla falda acquifera, cioè dalla porzione di sottosuolo in cui           l´acqua viene immagazzinata.

Nell´isola ci sono più di mille gallerie perforate, per    un´estensione di oltre 1.700 chilometri.

A ciò vanno aggiunti circa 500 pozzi, con una profondità media di 120 metri. Più del 80% dell´acqua consumata proviene da questi depositi naturali.

A Tenerife ci sono diversi bacini artificiali (per un totale di più di 22 ettometri cubici), fra cui più di 8.100 specchi d´acqua privati, con una capacità complessiva di circa 13 ettometri cubici. L´acqua viene distribuita attraverso una complessa rete di canali e tubature di oltre 4.000 chilometri di sviluppo.



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PIANO IDROLOGICO INSULARE 

Consapevole della limitatezza delle risorse idriche, il Cabildo Insulare di Tenerife ha avviato nel febbraio 1997 il Piano Idrologico Insulare, che analizza il consumo d´acqua dei diversi settori e studia le formule atte ad incrementare le riserve e la produzione d´acqua. Secondo il Consiglio Insulare delle Acque, il sottosuolo continua ad essere la principale fonte      dell´isola, con più del 80% del patrimonio idrologico complessivo disponibile (197 ettometri cubici nel 2004 su un totale di 226). Esistono però due problemi significativi: lo sfruttamento eccessivo e il peggioramento della qualità.

L´agricoltura, che pure ha registrato negli ultimi anni una tendenza alla riduzione dei consumi, continua ad essere il principale utente, con una percentuale prossima al 50%. È però aumentato il fabbisogno di approvvigionamento della popolazione, sia locale che turistica.



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L´attuale situazione dei consumi e della domanda porta a dover pensare a nuove fonti di erogazione, le più interessanti delle quali, per la loro capacità di produzione, sembrano essere il riutilizzo di acque depurate e la dissalazione.

Nel luglio del 1998 è entrata in funzione la prima centrale di dissalazione d´acqua marina (EDAM) nel sud dell´isola. In una prima fase la produzione era di 10.000 metri cubici al giorno, ma oggi tale dato è raddoppiato.



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Vi è un´altra centrale nel capoluogo, Santa Cruz, capace di 40.000 metri cubici al giorno. Esistono anche impianti di depurazione di acque reflue (EDAR), che consentono di riutilizzarle per diversi tipi di consumo. Ancora, sono in funzionamento sull´isola impianti di miglioramento della qualità delle acque sotterranee.

Irrigazione

L'irrigazione svolge un ruolo importante per l'economia insulare. In agricoltura, come la nostra, l'irrigazione è essenziale per la sopravvivenza e la redditività economica. L'altro grande utente, i campi da golf, quindi è necessario per mantenere le aree verdi. pianificazione del servizio in considerazione l'irrigazione assegnazioni idriche e qualità che saranno necessarie, nonché le infrastrutture necessarie per il trasporto, la regolamentazione , controllo, trattamento e distribuzione delle acque. Data la scarsità di risorse di qualità sono stati aggiunti l'irrigazione acqua dissalata (7 strutture) e dissalato (15 stazioni per il trattamento delle acque salmastre e rigenerato).

Le infrastrutture regolamentari sono 21 serbatoi e 17 dighe (con oltre 50.000 m³), che aggiungerebbe più di 8.000 stagni .



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Urbano 

Come risultato di aumentare i servizi municipali di fornitura popolazione ogni anno gestire più acqua. Se il consumo nel 1991 è stato 62,7 hm 3 nel 2005 è stato 82,6 hm 3 (39% del totale dell'isola), quello che segue una media lorda dotazione di 265 l / ab. / giorno. La carica netta è molto meno l 185 / persona, perché nelle perdite di valore lorde sono inclusi nelle reti di distribuzione. nasce a medio termine al 2,5% ridotto la quantità di acqua consumata da ogni persona per la quale sarà necessario aumentare l'efficienza dei sistemi di alimentazione, riducendo le perdite. Ha inoltre adottato misure di sensibilizzazione, politiche dei prezzi, che incorporano elementi di risparmio idrico, ecc. 



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Turistico

Il settore del turismo è il terzo più grande consumatore Nel 2005 la dotazione media lorda è 337 l / piazza turistica giorno e 116 l / giorno durante la notte, con i rispettivi accantonamenti netti di 238 l / piazza turistica giorno e 82 l / giorno per il pernottamento. Un obiettivo a medio termine è quello di ridurre entrambe le assegnazioni, mantenendo così il consumo complessivo ottenere valori simili, e con un aumento stimato di 20.000 nuovi posti.



Industriale

Sono considerati in questo gruppo di consumi industriali, raffinerie, centrali elettriche e le altre industrie situate su aree industriali, come i mattatoi e le fabbriche di materiali da costruzione, tra gli altri. Domanda per uso industriale, che rappresenta 2,4% del totale, è rimasto sostanzialmente stabile negli ultimi anni, e nel 2005 di 4,9 milioni di metri cubi. 



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sabato 4 maggio 2013

TENERIFE EMOZIONI

Helicopter Tours a Tenerife

con Helidream Canarias



Tenerife  Helicopter Tours, Helidream Canarias


Avete mai pensato di provare un’esperienza senza eguali?.. vi consiglio di provaread esplorare Tenerife da una prospettiva completamente diversa: con Helidream Canarias esplorerete dal cielo le bellezze dell’isola.



Gli elicotteri sono professionalmente pilotati e possono portare fino a 3 passeggeri.



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Ecco alcuni esempi di tragitto:



-Costa y BARRANCOS un breve volo di 30 km lungo i barrancos sulla costa sud ovest di Tenerife, i costi: 98 € a persona e 280 € per il volo privato max 3 persone.



-Los Gigantes un breve volo di 50 km, che comprende Playa San Juan, Alcala, Los Gigantes, Santiago del Teide, Teide e le montagne Tejina i costi: km 149 € a persona e 430 € per il volo privato max 3 persone.



-Buenavista del Norte un volo di 85 km dal sud dell'isola a Buenavista del Norte e comprende il pranzo, i costi: 279 € a persona e 810 € per il volo privato max 3 persone.



-Volcan del Teide il tour più lungo di 120 km include la prima colazione presso il ristorante Burgado de Buenavista e vola sul litorale Nord, La Oratava, Valle Añaza, Guimar, Vilaflor e rendimenti nel Barranco del Infierno, i costi: 350 € a persona e 1020 € per il volo privato max 3 persone.




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Helidream Canarias Indirizzo:



Helidreams Canarias

Helipuerto de Adeje

Calle Charfa s / n

POL. Industrial Las Torres

Adeje 38670  Tenerife



Helidream Canarias telefono:

+34 922 711 487




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domenica 30 dicembre 2012

TENERIFE INCIDENTE AEREO

Il disastro aereo di Tenerife


disastro-aereo-tenerife-1977.jpg



Il pomeriggio di domenica 27 marzo 1977 all'aeroporto Las Palmas, sull'isola di Gran Canaria una telefonata anonima avvertì le autorità che, di lì a poco, un piccolo ordigno sarebbe esploso in uno dei negozi del terminal. Ci fu solo il tempo di procedere a una rapida evacuazione, prima che la bomba facesse saltare un negozio di fiori, riuscendo comunque a ferire otto persone.

Ma non era finita, poco dopo arrivò un'altra telefonata, questa volta l'autore si identifico come portavoce del Movimiento por la Autodeterminación e Independencia del Archipiélago Canario, il movimento separatista delle Isole Canarie, rivendicò l'attentato alla propria organizzazione e avvertì della presenza di un secondo ordigno.



Alla autorità non restò che una scelta: chiudere l'aeroporto e dirottare altrove tutto il traffico in arrivo.

Ben cinque aerei di grandi dimensioni vennero inviati verso il piccolo aeroporto turistico di Los Rodeos, sull'isola di Tenerife, a 70 chilometri da Gran Canaria, una struttura non attrezzata a reggere una simile quantità di traffico.



La notizia non fece piacere all'equipaggio e ai passeggeri del volo 1736 della Pan Am, Clipper Victor, proveniente da Los Angeles e con tredici ore di viaggio e uno scalo a New York sulle spalle. Di ben altro umore furono gli occupanti del volo KLM 4805, Rijn, partito da Amsterdam quattro ore prima.



Il disastro aereo di Tenerife: Il Maestro

A contribuire al minor stress dei 235 passeggeri del volo 4805 non fu solo la minore durata del viaggio, né la lieve entità della deviazione compiuta l'aeroporto di Los Rodeos si trovava a meno di un'ora di volo da Las Palmas , ma anche la presenza a bordo del Capitano Jacob Veldhuyzen van Zanten, che  non era un pilota qualunque ma un esperto pilota della compagnia aerea olandase.

Attivo fin dal 1947, ufficiale KLM dal 1951 quando, a soli 24 anni, iniziò a pilotare i DC-3 della compagnia, superò negli anni le 12.000 ore di volo, di cui almeno 1.500 su 747.

La stima e la fiducia di cui van Zanten godeva presso la Direzione della KLM erano tali da far sì che venisse scelto lui come volto testimonial per la campagna pubblicitaria dell'azienda. Proprio suo era il sorriso che illuminava le pagine centrali dei depliant promozionali presenti su tutti gli aerei della Compagnia.

Gli ultimi sei mesi, tuttavia, li aveva spesi al simulatore, ad addestrare nuovi piloti, tra cui Klaas Meurs, quel giorno suo primo ufficiale.

Nonostante la sua grande esperienza, però, van Zanten era preoccupato, non tanto dalle condizioni meteo, quanto dal suo ruolino di marcia: aveva appena saputo da Amsterdam che stava raggiungendo il limite di ore di servizio consecutive, oltre le quali sarebbe stato costretto a far scendere i passeggeri e fare in modo che venissero ospitati per la notte in alberghi della zona, con conseguenti ulteriori disagi per tutti, KLM compresa.

Se non avesse rispettato il regolamento avrebbe rischiato persino il ritiro della licenza di pilota, un eventualità impensabile.

Poco prima della 15.00, vedendo che le cose andavano per le lunghe e che Las Palmas non veniva riaperto, decise di guadagnare tempo operando un rifornimento direttamente a Los Rodeos, di modo che, una volta raggiunta la destinazione e scaricato i passeggeri, potesse accelerare le operazioni di ripartenza alla volta di Amsterdam, avrebbe dovuto fare tutto questo entro le 18.30.

Optò, quindi, per far scendere tutti i presenti a bordo, in modo da permettere loro di sgranchirsi un po' durante la successiva ora di attesa.

 Il disastro aereo di Tenerife: Attesa forzata

Alle 13.10 il volo KLM 4805 atterrò a Los Rodeos e iniziò la sua lunga attesa prima del via libera a ripartire per Las Palmas. Il tempo, di solito mite, quel giorno non era dei migliori: era nuvoloso e una pioggerellina fastidiosa bagnava il terreno; in più qua e là, alcune nubi erano così basse da arrivare a lambire la pista stessa.

Alle 13.55 giunse al piccolo aeroporto di Tenerife anche il volo Pan Am, il quinto e ultimo degli aerei temporaneamente dirottati.

Il comandante Victor Grubbs aveva carburante a sufficienza per portare a termine il viaggio; al punto che aveva persino chiesto di poter rimanere in volo circolare sopra Las Palmas, in attesa della riapertura; opzione, questa, che gli venne respinta, in quanto non era ancora chiaro quando sarebbe stato possibile riaprire l'aeroporto.



L'unica alternativa per ripartire al più presto fu quella di trattenere i passeggeri a bordo, facendo aprire i portelloni di imbarco in modo da far circolare almeno un minimo d'aria fresca. Le persone a bordo, per lo più anziani all'inizio di un periodo di ferie al sole delle Canarie, ne trassero un minimo beneficio, ma tra l'equipaggio permaneva la fretta di portare a termine nel più breve tempo possibile quell'estenuante volo.



Alle 15.00, appurato che il secondo allarme bomba era una “bufala” le autorità aprirono finalmente lo scalo di Las Palmas.

A Los Rodeos fu quindi possibile iniziare le operazioni di sgombero delle piste e dei raccordi, rimettendo in volo tutti gli aerei forzati a terra.

Il Pan Am Clipper Victor avrebbe potuto ripartire quasi subito, ma il KLM gli bloccava l'accesso alla pista, a causa della inopportuna decisione di rifornirsi. Un'operazione che sembrava non finire mai.

Grubbs chiese lumi ai colleghi sull'altro aereo:

Quanto vi ci vuole per rifornire? Circa 35 minuti.



Il primo ufficiale Robert Bragg e l'ingegnere di volo George Warns scesero per verificare che vi fosse lo spazio sufficiente per passare comunque e dare il via alle operazioni di decollo. Dopo una rapida analisi stabilirono che il loro aereo non poteva superare l'ostacolo e a tutti non rimase che attendere che il KLM finisse il rifornimento e si rimettesse in marcia, sgombrando finalmente la pista.



Nel frattempo i passeggeri del volo olandese vennero tutti fatti reimbarcare. Solo una giovane guida turistica, Robina van Lanschot, che viveva sull'isola di Puerto de La Cruz e voleva approfittare dell'inconveniente per passare la notte con il suo fidanzato, chiese e ottenne di poter rimanere a terra.

Alle 16.26 le autobotti lasciarono la pista e fu possibile iniziare le operazioni di decollo.



Nel frattempo le condizioni meteorologiche andavano peggiorando in tutta la zona dell'aeroporto.

Il disastro aereo di Tenerife: Caos e nebbia



Per capire meglio come andarono le cose in quegli ultimi, fatali minuti, è utile riportare anche le trascrizioni delle comunicazioni radio tra i due aerei e la Torre di Controllo, nonché le conversazioni all'interno delle cabine di pilotaggio. Tutto ciò è disponibile grazie al recupero delle scatole nere in seguito al disastro.



Alle 16.32 il Pan Am ottenne finalmente il permesso di rullare attraverso la pista 30, l'unica vera pista di decollo, anche se già occupata dal KLM che aveva ricevuto il medesimo via libera pochi minuti prima. I due aerei percorrevano la stessa direzione, a poche centinaia di metri l'uno dall'altro, ma la nebbia rendeva la visibilità talmente ridotta da impedire qualsiasi contatto visivo, né la Torre di Controllo poteva avere una precisa idea della loro posizione, dal momento che non disponeva di radar di terra.

Ore 16:58:47 KLM (RADIO): Va bene, ci immettiamo ora sulla pista ed usciremo alla prima intersezione per dirigerci verso l'inizio della pista 30.



Ore 16:58:55 Torre di Controllo: Ok KLM 80, ah, correggo, 4805, rullate per tutta la lunghezza della pista ed al termine effettuate un'inversione di 180 gradi.



Ore 16:59:04 KLM (RADIO): Va bene, facciamo un'inversione di 180 gradi.



Ore 16:59:10 KLM (RADIO): KLM 4805 è adesso sulla pista.



Ore 16:59:15 Torre di Controllo: Va bene, 4805.



Ore 16:59:28 KLM (RADIO): Avvicinamento, volete che usciamo all'intersezione C1?.



Ore 16:59:32 Torre di Controllo:  Negativo, negativo, rullate per tutta la lunghezza della pista ed al termine effettuate un'inversione.



Ore 16:59:39 KLM (RADIO): Ok signore.

Il controllore di volo di turno indicò al KLM di percorrere in tutta la lunghezza la pista, effettuare un'inversione di 180° una manovra possibile, ma assai complicata per un Boeing 747 su una pista larga appena 45 metri comunicare la posizione e attendere il via libera per il decollo.



Ore 17:02:03 PAN AM (RADIO): Ci è stato detto di contattarvi e di percorrere la pista, è giusto?.



Ore 17:02:08 Torre di Controllo: Affermativo, percorrete la pista e uscite alla terza uscita alla vostra sinistra.



Ore 17:02:16 PAN AM (RADIO): Terza a sinistra, ok.



Ore 17:02:18 Ingegnere di volo Pan Am: La terza ha detto.



Copilota Pan Am: Tre.

Ore 17:02:20 Torre di Controllo: La terza alla vostra sinistra.



Ore 17:02:21 Comandante Pan Am:  A me pare abbia detto la prima.



Ore 17:02:26 Copilota Pan Am:  Glielo chiedo di nuovo.



Il problema principale di queste difficoltà fu l'utilizzo, da parte della Torre di Controllo, di un termine non standard che, unito alla pronuncia non perfetta dell'operatore, creò incertezza nell'equipaggio. Ma non è tutto: sull'asfalto delle intersezioni non era presente la numerazione, per cui occorreva fare un continuo confronto tra le mappe a disposizione e quel poco - che si vedeva dai finestrini.



Nel frattempo il KLM comunicò la propria posizione e ricevette ulteriore conferma sulle procedure da compiere.



Ore 17:02:55 KLM (RADIO):  Credo che abbiamo appena oltrepassato l'uscita C4.



Ore 17:02:59 Torre di Controllo: Ok… Alla fine della pista ruotate di 180 gradi e attendete l'autorizzazione al decollo.



Ancora incerto sul da farsi, l'equipaggio del Pan Am chiese chiarimenti, ricevendo una risposta piuttosto spazientita.



Ore 17:03:29 PAN AM (RADIO): Potete confermarci che il Clipper 1736 debba uscire alla terza intersezione sulla sinistra?.



Ore 17:03:35 Comandante Pan Am: Uno, due.



Ore 17:03:36 Torre di Controllo:  La terza. Uno, due e tre, terza, la terza.



A quel punto, consultando anche la cartina, fu finalmente chiaro all'equipaggio quale uscita prendere. Questo dettaglio, apparentemente secondario, si rivelerà molto importante nelle successive indagini.



Ore 17:03:39 Comandante Pan Am:  Bene.



Ore 17:03:40 Comandante Pan Am: Quella è quella giusta, la terza.



Ore 17:03:42 Ingegnere di volo Pan Am: Uno, due, tre.



Ore 17:03:44 Comandante Pan Am: Uno, due, tre.



Ore 17:03:44 Ingegnere di volo Pan Am:  Tre, sì.



Ore 17:03:46 Comandante Pan Am:  Giusto.



L'equipaggio, quindi, procedette ai controlli di routine e a studiare la rotta da assumere dopo il decollo. Senza dimenticare, ogni tanto di cercare di capire la propria posizione sulla pista, nonostante la nebbia.



Ore 17:04:19 Comandante Pan Am:  Non si vede ancora niente!. Il comandante si sta riferendo al fatto che, sulla zona, imperversa una nebbia fittissima.



Ore 17:04:20 Copilota Pan Am:  Neanch'io vedo nulla.



Ore 17:04:21 Comandante Pan Am:  A posto, gli indicatori sono stati controllati.



Ore 17:04:24 Copilot Pan Am:  Ce n'è una. Si sta riferendo al fatto che, dalla nebbia, finalmente vede apparire l'intersezione per uscire dalla pista.



Ore 17:04:25 Comandante Pan Am: Ce n'è una.



Ore 17:04:26 Comandante Pan Am: È quella da 90 gradi. Si tratta della prima intersezione.



Poco dopo, dalla Torre di Controllo, giunse un'altra brutta notizia.



Ore 17:04:58 Torre di controllo:  KLM 4805 e Clipper 1736, vi informo che le luci di centro pista sono fuori servizio.



Ore 17:05:05 KLM (RADIO): Ricevuto.



Ore 17:05:07 PAN AM (RADIO):  Clipper 1736.



Ore 17:05:09 Comandante Pan Am:  Siamo sulla linea che indica il centro della pista... Abbiamo bisogno di 800 metri se non ci sono le luci di centro pista attive... L'ho letto giusto un istante fa.



Proprio in quell'istante il Pan Am incrociò un'altra intersezione. All'inizio interpretata come la seconda, si trattava invece della terza. Appena in tempo l'equipaggio comprese che era quella loro assegnata, ma un'alternativa più agevole si presentò poco dopo davanti a Grubbs e i suoi.



Ore 17:05:22 Comandante Pan Am:  È la seconda". Il comandante si riferisce a un'altra intersezione che è riuscito a intravedere nella nebbia, ma sbaglia il conto.



Nei minuti successivi la nebbia si infittì, riducendo la visibilità a meno di 300 metri. La soglia al di sotto della quale un decollo veniva all'epoca considerato poco sicuro era di 700 metri, come indicato da più fonti.

Tuttavia la fretta di ripartire prese il sopravvento su tutti gli equipaggi, facendo tralasciare quel dettaglio.



Date la scarsa visibilità e la mancanza del radar di terra, la Torre di Controllo non fu più in grado di conoscere l'esatta posizione dei due aerei, a meno che non fossero loro stessi a comunicarla. Ma, come vedremo in seguito, questa operazione non sarebbe stata così facile.



Ore 17:02:33 Comandante Pan Am:  Non credo ci siano le condizioni minime per poter decollare adesso!.



Al Pan Am venne indicato di raggiungere la terza intersezione  le prime due erano occupate da altri velivoli parcheggiati e lì operare una svolta, in modo da immettersi nel raccordo parallelo e sgomberare la pista per permettere il decollo del KLM, tuttavia l'equipaggio non ebbe immediatamente chiaro cosa fare.



Ore 17:05:23 Ingegnere di volo Pan Am: Sì, è quella a 45 gradi.



Ore 17:05:25 Comandante Pan  : Esatto.



Ore 17:05:26 Copilota Pan Am:  Questa è quella giusta". Robert Bragg corregge i colleghi e segnala che si tratta dell'uscita loro assegnata.

Ore 17:05:27 Ingegnere di volo Pan Am: Si



Ore 17:05:28 Ingegnere di volo Pan Am:  La prossima è quasi a 45 gradi, sì.



Ore 17:05:30 Comandante Pan Am: Ma quella va....



Ore 17:05:32 Comandante Pan Am:  Sì, quella va avanti, penso dobbiamo prendere quella per uscire dalla pista ed andare sul raccordo. A questo punto Grubbs realizza che la quarta intersezione, poco più avanti, è molto più agevole e compie la sua scelta.



Ore 17:05:35 Ingegnere di volo Pan Am:  Sì, giusto un pochino.



Ore 17:05:39 Copilota Pan Am:  Sì, senza dubbio.



Ore 17:05:40 Copilota Pan Am:  Forse la torre di controllo intendeva questa come l'uscita numero tre.



Ore 17:05:44 Comandante Pan Am:  Mi va bene questa.



Nel frattempo il KLM 4805 aveva percorso il proprio tragitto e operato l'inversione. Era pronto al decollo.









Ore 17:05:27 Ingegnere di volo KLM:  Tutto attivato, possiamo partire. I carrelli sono a posto?.



Ore 17:05:29 Comandante KLM: Sì, andiamo.



Fu Meurs a ricordare al suo comandante che mancava ancora l'autorizzazione al decollo.



Ore 17:05:41 Copilota KLM:  Un momento, non abbiamo l'autorizzazione al decollo.



Comandante KLM: No, lo so. Fattela dare.



Ore 17:05:44 KLM (RADIO):  KLM 4508 è pronto al decollo e aspettiamo l'autorizzazione.



Ore 17:05:53 - 17:06:08 Torre di controllo: 8705 siete autorizzati ad eseguire la salita Papa Beacon ed a mantenere una quota di volo di 9.000 piedi, dopo il decollo procedere con una prua orientata verso 40 gradi fino ad intercettare la radiale 325 dal VOR di Las Palmas.



La risposta dei controllori di volo non fu il via libera al decollo, ma solo le istruzioni successive; le registrazioni della scatola nera, tuttavia, riportarono il rumore di rilascio dei freni e, tre secondi dopo, quello dei motori che aumentavano di potenza. Il KLM iniziò a muoversi.

Meurs non osò fermare di nuovo il proprio comandante, che stava partendo senza aver ancora ricevuto esplicita autorizzazione.

Sul Pan Am, Victor Grubbs cominciò ad avere un brutto presentimento.

Ore 17:06:00 Comandante Pan Am: Andiamocene via di qui, il KLM procedette.



Ore 17:06:07 Comandante KLM:  si



Ore 17:06:09 - 17:06:17 KLM (RADIO):  Va bene, siamo autorizzati ad eseguire la salita Papa Beacon fino alla quota di volo di 9.000 piedi, virata della prua verso 40 gradi fino ad intercettare la radiale 325, e ora stiamo decollando.



Ore 17:06:12 Comandante KLM:  Stiamo andando... Controllare la potenza dei motori.



Ore 17:06:18 Torre di controllo: Ok…



L'equipaggio del Pan Am cercò di far notare che il loro aereo non aveva ancora abbandonato la pista, ma le loro comunicazioni, sovrapposte a quelle degli altri, divennero solo interferenze incomprensibili.



Ore 17:06:19 PAN AM (RADIO): No... eh (Messaggio incomprensibile a causa di interferenze alle radio).



Ore 17:06:20 Torre di controllo a KLM: … Attendere per il decollo, vi chiamerò io". Questo messaggio, il seguito del precedente "Ok" tra l'altro un termine non convenzionale  è stato solo parzialmente udito dal KLM a causa di interferenze alle radio.



Ore 17:06:20 PAN AM (RADIO): Qui Clipper 1736, noi siamo ancora sulla pista.

Questo messaggio non è stato udito dal KLM a causa di interferenze alle radio.



17:06:19 - 17:06:23 Torre di controllo:  Va bene 1736, avvertite appena la pista è libera.



Ore 17:06:29 PAN AM (RADIO):  Va bene, vi avvertiremo appena avremo liberato la pista.



Ore 17:06:31 Torre di controllo:  Grazie.



Sul KLM l'ingegnere di volo Willem Schreuder, presidente di un'associazione sindacale e persona piuttosto malvista da van Zanten, sollevò l'ultimo dubbio, ma il comandante lo azzittì seccamente, a torto.



Ore 17:06:34 Ingegnere di volo KLM:  Si è levato dalla pista il Pan American?.



Ore 17:06:35 Comandante KLM:  Certamente.

A quel punto il gioco di fatali coincidenze fu completo: il volo KLM 4805, partito senza esplicita autorizzazione al decollo e senza la certezza che il Pan Am 1736 avesse lasciato la pista, stava rullando dritto verso l'aereo americano, il cui equipaggio aveva arbitrariamente deciso di prendere un'uscita diversa da quella assegnata.

La nebbia  in quel momento la visibilità era molto scarsa  impedì a tutti di rendersi conto in tempo di come stessero davvero le cose.



Ore 17:06:40 Comandante Pan Am:  Eccolo là, guardalo! Maledizione, quel figlio di puttana sta arrivando!. Copilota Pan Am: Via via via!.



Ore 17:06:43 Copilota KLM: "V uno". Il copilota KLM annuncia il raggiungimento della V1, ossia della velocità di decisione: secondo le procedure, una volta superata la V1 il pilota deve continuare la manovra di decollo e sollevarsi in volo anche in caso di avaria.



Ore 17:06:47 Comandante KLM: "Merda!".

Il disastro aereo di Tenerife: Lo schianto



Grubbs portò i motori al massimo e operò un'ultima, istintiva sterzata a sinistra, riuscendo solo ad allontanare la parte frontale del Pan AM dalla traiettoria del KLM, in arrivo a massima velocità.



Van Zanten, invece, trovandosi a 270 Km orari non ebbe altra scelta che tentare con ogni mezzo di far decollare il proprio aereo prima dell'impatto; tirò con forza la cloche verso di sé, il muso del 747 olandese si alzò, ma la coda strisciò sull'asfalto per venti metri circa, provocando una scia di scintille e, soprattutto, rallentando la corsa dell'aereo. Questi riuscì comunque ad alzarsi in volo, ma non abbastanza per scavalcare del tutto il velivolo americano.



Il carrello anteriore e la parte inferiore del KLM urtarono la sezione centrale della fusoliera del Clipper Victor, sradicandola, mentre il motore 4, all'estrema destra, attraversò e strappò via la sezione superiore dell'area passeggeri, a pochi metri dalla cabina di pilotaggio, esplodendo poco dopo. Il motore 1 colpì lo stabilizzatore verticale alla base.



Van Zanten tentò in ogni modo di mantenere il controllo dell'aereo, ma con i danni subiti dall'impatto e i motori rimanenti intasati dai detriti del Pan AM nessuno sarebbe riuscito nell'impresa. Il KLM si piegò, entrando in stallo, e si schiantò al suolo a 150 metri dal punto di impatto. Scivolò per altri 300 metri, mentre i quasi duecentomila litri di kerosene ( il 747 aveva appena fatto rifornimento) presero fuoco all'istante, trasformando l'area in un inferno da cui nessuno degli occupanti poté uscire vivo.



I passeggeri del Pan AM fecero appena in tempo ad accorgersi della brusca sterzata del loro pilota, poi videro il soffitto del loro aereo aprirsi con un boato assordante. Il pavimento cedette e i serbatoi sotto l'ala destra presero fuoco. L'incendio si propagò in pochi istanti, raggiungendo tutti coloro che non erano stati spazzati via dalla forza dell'impatto.



I pochi fortunati abbastanza vicini all'ala sinistra profittarono di uno squarcio nella carlinga per sfuggire alle fiamme, camminando lungo il bordo dell'ala stessa, per poi gettarsi sul prato antistante a contemplare il disastro, ma non era finita.

Grubbs e gli altri uomini dell'equipaggio di cabina, una delle poche zone dell'aereo non coinvolte nell'impatto e nell'incendio, più alcune persone che si trovavano a ridosso di quell'area riuscirono a mettersi in salvo approfittando anch'essi dello squarcio sul lato sinistro e saltando dalla cabina, l'atterraggio sull'erba consentì loro di rialzarsi indenni. Il primo ufficiale Robert Bragg, prima di uscire tentò di spegnere i motori, che stavano girando ancora a pieno regime, per evitare il rischio di ulteriori esplosioni, ma i collegamenti erano fuori uso e ogni tentativo risultò inutile.

Pochi istanti dopo, quando settantadue persone erano riuscite a uscire, le turbine iniziarono a disintegrarsi, scagliando frammenti e schegge in tutte le direzioni. Un assistente di volo fu colpito a morte.

Il disastro aereo di Tenerife: Soccorsi e conseguenze



Le esplosioni e gli incendi dissolsero la nebbia nel raggio di un chilometro. I sei vigili del fuoco in quel momento in servizio si precipitarono verso il primo relitto che individuarono. Non consci della presenza di due aerei coinvolti ritennero che i due focolai che vedevano fossero legati allo stesso aereo e optarono per quello di maggiori dimensioni, da cui spuntava anche il timone di coda, con l'insegna KLM.

Lì, però, non c'era più nulla da fare, mentre poco distante alcune hostess cercavano di tranquillizzare i passeggeri feriti e sotto shock, dicendo loro che i soccorsi sarebbero arrivati molto presto. Questi, però, tardavano ad arrivare.



Un passeggero riuscì a scattare poche fotografie del relitto del Pan AM in fiamme, con alcuni sopravvissuti sdraiati sull'erba. Queste sono le uniche testimonianze fotografiche di quanto accadde negli istanti successivi alla collisione.

Ci vollero venti minuti perché il personale di soccorso si accorgesse che c'era un altro velivolo coinvolto nel disastro. Quando finalmente giunsero a prestare i primi aiuti per alcune delle persone sull'erba era già troppo tardi.



Nei giorni successivi personale medico giunto da Spagna, Olanda e Stati Uniti si occupò del triste compito di identificare i resti delle vittime, in modo da consegnarle ai parenti.

La seguente inchiesta non vide i tre paesi coinvolti mettersi d'accordo su una assegnazione univoca delle responsabilità, ma diversi fattori vennero attribuiti a ciascuna delle parti in causa.



Al Boeing Pan Am venne sanzionata l'arbitraria scelta dell'uscita numero 4 al posto della 3 indicata dalla torre di controllo.



Al Boeing KLM il decollo senza esplicita autorizzazione



Alla Torre di Controllo l'utilizzo di un linguaggio non convenzionale e una pronuncia non perfetta, con conseguenti problemi di comprensione.



A ciò si aggiunsero le cattive condizioni atmosferiche (pioggia e nebbia con visibilità inferiore ai cento metri), comunicazioni radio altamente disturbate e una struttura aeroportuale non adatta a sostenere un traffico più che raddoppiato di aerei di grandi dimensioni.



Per evitare il ripetersi di una simile tragedia le autorità aeronautiche introdussero l'obbligo di usare frasi standard nelle comunicazioni tra i velivoli e la Torre di Controllo, onde evitare qualsiasi possibile fraintendimento.



Fu proibito l'utilizzo di termini non convenzionali e venne reso obbligatorio ripetere integralmente l'ordine appena ricevuto nei casi di comunicazioni di particolare importanza, in modo da potersi accertare di averlo compreso correttamente. L'uso del termine take-off (decollo) venne inoltre ristretto alla sola autorizzazione al decollo (in qualsiasi altro contesto viene attualmente usato il più generico termine departure).



Notevole attenzione venne anche posta sulla perfetta conoscenza della lingua inglese nelle comunicazioni radio tra piloti e Torri di Controllo.



Il 27 marzo 2007, a trent'anni da quei tragici eventi, sul luogo del disastro è stato eretto un monumento a memoria dell'accaduto.

GALLERIA FOTOGRAFICA:



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lunedì 26 novembre 2012

ENERGIE RINNOVABILI

Eolico nelle isole Canarie



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L'energia eolica è l'energia ottenuta dal vento ovvero il prodotto della conversione dell'energia cinetica, ottenuta dalle correnti d'aria, in altre forme di energia (elettrica o meccanica). Oggi viene per lo più convertita in energia elettrica tramite una centrale eolica, mentre in passato l'energia del vento veniva utilizzata immediatamente sul posto come energia motrice per applicazioni industriali e pre-industriali.

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Di fatto è stata la prima forma di energia rinnovabile, assieme a quella idraulica, scoperta dall'uomo dopo il fuoco e una tra quelle a sostegno della cosiddetta economia verde nella società moderna.



E’ una fonte molto valida come energia alternativa ai tradizionali combustibili fossili, dal momento che è abbondante, rinnovabile, ampiamente distribuita, pulita e praticamente non produce gas a effetto serra (se non durante la produzione di componenti base, come le pale in alluminio).

Il maggior svantaggio è rappresentato dalla sua caratteristica intrinseca di intermittenza nella produzione, associata alla necessaria presenza della giusta quantità di vento. Tuttavia la sua diffusione in termini di kilowatt prodotti al mondo è comunque in continua crescita.




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I parchi eolici sono connessi alle reti elettriche, mentre le installazioni più piccole sono utilizzate invece per fornire elettricità a luoghi isolati. La costruzione di "fattorie eoliche" non riceve però unanime consenso a causa del loro impatto paesaggistico e altre problematiche, come la rumorosità e la pericolosità per i volatili.

Negli anni 70 l'aumento dei costi energetici ha ridestato l'interesse per le macchine che utilizzano la forza del vento; così, molte nazioni hanno aumentato i fondi per la ricerca e lo sviluppo dell'energia eolica.




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Aspetti positivi

Il vento è una fonte di energia rinnovabile e sostenibile, a basso impatto ambientale rispetto ad altre fonti energetiche.

Non viene prodotto il gas serra CO2, se non in quantità minime in rapporto alla costruzione dell'impianto.

Le dimensioni dei parchi eolici sono facilmente scalabili nella potenza, particolarmente adatte a soddisfare la domanda di piccole città o province poco popolate.

Non si verifica una variabilità dei costi dovuta ad aumenti del prezzo del combustibile.

Una volta determinato il costo di costruzione dell'impianto risulta fattibile determinare i tempi di ammortamento.

I costi di mantenimento e smantellamento sono relativamente bassi, molti componenti sono riciclabili e riutilizzabili.

Esiste un ampio margine di miglioramento nei costi nella trasformazione della potenza meccanica in corrente elettrica e nell'immagazzinamento della corrente.




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Aspetti negativi

Dato che, per motivi di sicurezza ed efficienza, i generatori eolici possono operare solo in particolari condizioni di vento, l'energia eolica viene prodotta a intermittenza e perciò non è programmabile. Tale situazione fa sì che il settore eolico non possa sostituire completamente fonti tradizionali quali i combustibili fossili o l'energia idroelettrica, per i quali la potenza erogata è costante o direttamente controllabile in base alle esigenze.

Sulla terraferma, i luoghi più ventosi e quindi più adatti alle installazioni eoliche sono generalmente le cime, i crinali di colline e montagne o le coste.

 Gli impianti moderni, sebbene siano anche esteticamente apprezzabili, per le loro grandi dimensioni risultano visibili da grande distanza e possono causare un turbamento del paesaggio. Tuttavia le installazioni eoliche sono totalmente reversibili (bassi costi di smantellamento, completo ripristino delle condizioni ambientali preesistenti e assenza di alterazioni permanenti del paesaggio), diversamente da altri tipi di centrali elettriche come termoelettrico, nucleare e idroelettrico, il cui impatto ambientale, sia estetico che ecologico.

Esiste il rischio di mortalità da impatto per gli uccelli migratori, in particolare per gli impianti più grandi.

Il rumore di una turbina eolica, dovuto essenzialmente al vento incidente sulle pale, secondo alcuni studi favorirebbe, nei residenti di abitazioni nelle immediate vicinanze, la cosiddetta "sindrome da pala eolica", un insieme di disturbi a sfondo neurologico.




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Costi

Il costo di installazione si aggira attorno agli 1,5 euro per watt (per confronto, un impianto fotovoltaico ha un costo di circa 5 euro per watt).

Per le turbine negli anni passati ci sono stati aumenti dei costi a causa dell'aumento del prezzo delle materie prime, ossia dei materiali ferrosi di cui sono composte.

 Nel 2008 il costo in terraferma era di 1,38 euro per watt, con un aumento del 74% relativo ai tre anni precedenti.

Tuttavia oggi nel mondo e particolarmente negli Stati Uniti il costo delle turbine sta diminuendo velocemente per vari motivi tra cui la forte competizione del settore.

Oggi si è arrivati nel secondo semestre del 2010 a prezzi medi per grandi commesse inferiori a 1 euro per watt. Dopo anni in cui il costo è salito, adesso (2010/2011) siamo in presenza di prezzi calanti.

Il costo di produzione varia a seconda della velocità media del vento nella zona, e risulta ottimale, quando nella zona si hanno venti abbastanza costanti con velocità medie che superano i 5 metri al secondo (18 km/h).


martedì 20 novembre 2012

COMPRARE A TENERIFE....

Un'attenta analisi per comprare casa a Tenerife



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Ciao a tutti per chi avesse l'intenzione di acquistare casa qui nella splendida isola di Tenerife vi spiego quali sono le spese di cui potreste non essere al corrente.



tenerife comprare casa,tenerife documentazione




Oltre al prezzo di acquisto dovrete calcolare:


-tassa acquisto: se l'immobile è di nuova costruzione si paga il 5% sul valore, se l'immobile non è nuovo il 6,5% sul valore

. -marca bollo: solo su immobili nuovi

-notaio: il costo varia da un minimo di 300 a un massimo di circa 1.000 Euro

-registro proprietà: dai 150 Euro a max 500

-plus valia: (a carico del venditore)

-se prendete un" Asesoria" per fare i controlli catastali, preparare l’atto, farele varie volture potete calcolare sui € 1.000-1.500.


Questi costi andranno pagati all'atto dell'acquisto,una volta comprata la casa ci saranno i costi dei servizi di:


-elettricità (Endesa)



tenerife comprare casa,tenerife documentazione




-acqua (municipi)


-rifiuti urbani (in genere i comuni la dividono in 2 rate semestrali)


-IBI (ICI italiana)


-gas (non troviamo il metano ma si usano le bombole di cui unico fornitore è Disa


tenerife comprare casa,tenerife documentazione





Per chi compra casa ma non vi ha la residenza c'è inoltre una tassa annuale che all'incirca è 1% del valore catastale dell'immobile.



... con questo è tutto vi saluto alla prossima... ciao!

domenica 4 novembre 2012

IL MIGLIOR PERIODO PER ANDARE A TENERIFE




tenerife Il miglior periodo per andarein vacanze, tenerife stagioni


Grazie ad un clima che offre le temperature più piacevoli al mondo, potrete scegliere un periodo a caso del calendario ed essere certi che comunque Tenerife vi offrirà un clima ottimale per il vostro soggiorno. Durante l’estate, rispetto ad altre destinazioni turistiche, Tenerife non diventa un forno e durante i mesi invernali non si trasforma in un freezer.

Poiché il periodo migliore è “tutto l’anno”, le località di quest’incantevole isola, brulicano in qualunque periodo di molta più vita rispetto a qualunque altra località turistica europea.

E vista l’affluenza di turisti in realtà non esiste la bassa stagione! Sebbene, come in altre destinazioni ci sono chiaramente i periodi di bassa ed alta stagione.



tenerife Il miglior periodo per andarein vacanze, tenerife stagioni



 Il periodo che va da dicembre a febbraio è un periodo di alta stagione, quando ha inizio l’invasione da parte dei turisti provenienti dal nord dell’Europa, dalla Gran Bretagna, dalla Germania e dalla Scandinavia, che fuggono dal loro rigido inverno per godere del caldo inverno dell’isola di Tenerife.

I turisti che provengono dalla Penisola Iberica preferiscono i mesi che vanno da maggio a ottobre, infatti mentre le città interne come Madrid e Siviglia interessate da un flusso di aria calda che soffia 24 ore su 24, non sono proprio piacevoli da vivere durante questi mesi.

 Tenerife regala un’incantevole brezza marina che attenua le temperature estive. Un altro periodo eccezionale è Pasqua, ma le tariffe in questo periodo sono più alte.

 Ma se siete alla ricerca di voli a prezzi vantaggiosi, il periodo che va da novembre a metà dicembre è una buona soluzione e lo sono anche i mesi tra marzo e maggio (eccetto il periodo di Pasqua).

Per quanto riguarda il turismo l'isola di Tenerife si distingue in due zone:

- a nord Puerto della Cruz, caratterizzata da strutture lussuose immerse nel verde

- a sud Playa de las Americas sviluppata a livello urbanistico negli ultimi anni con moderni alberghi






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sabato 3 novembre 2012

GUIDA-VACANZE A TENERIFE

Cittadini over 60



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Nelle Isole Canarie i cittadini over 60 possono godere di numerosi sconti e usufruire di prezzi più bassi sui traghetti che collegano le isole e di altri vantaggi per i trasporti pubblici. Se utilizzate l’autobus informatevi sullo sconto del 20 % per i cittadini appartenenti all’UE di età superiore ai 60 anni.


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Tenerife è anche una destinazione ideale per molte persone che decidono di vivere sull’isola nei mesi invernali per poi ritornare a casa nei mesi estivi.

Qualunque sia la vostra età, l’incantevole sole e le calde acque rappresentano un ideale “fattore di benessere”, in particolare per le persone più anziane che non vedono l’ora di scappare dal cielo grigio e freddo del loro paese.



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Inoltre, vi sono numerosi eventi pensati espressamente per la terza età. Per esempio, durante il periodo di carnevale a Santa Cruz (solitamente in febbraio o marzo, a seconda del calendario), si svolge una speciale e divertente gara per eleggere tra gli over 60 la Regina del Carnevale.




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Perché non provare un corso di yoga sulla spiaggia al calar del sole? Quando il sole scompare dietro l’orizzonte, alcune delle spiagge nella zona di Costa Adeje ospitano corsi di yoga che sono di grande richiamo per residenti e vacanzieri più maturi.




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Non vedete l’ora di un meritato riposo in un hotel lussuoso dove tutto s’ispira alla pace e alla tranquillità? Consultate le raccomandazioni della CDM (Centro de Design da Madeira, Lda) per visionare una lista completa di eccellenti luoghi dove soggiornare in scenari lussuosi e a prezzi imbattibili, dove non dovrete fare altro che godervi questa splendida isola e lasciarvi coccolare.

PERICOLI ED INCONVENIENTI

Pericoli & Inconvenienti




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Le Canarie sono molto sicure con un tasso di criminalità davvero basso e i turisti devono preoccuparsi ben poco di pericoli e inconvenienti. La CDM (Centro de Design da Madeira, Lda) suggerisce a riguardo d’ispirarsi sempre al buon senso quando si è in vacanza.




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Come in altri luoghi, è buona norma non lasciare oggetti personali in auto, utilizzare la cassaforte offerta dall’hotel, fare attenzione ai borseggiatori ed evitare le zone poco illuminate la notte.

Nel caso improbabile aveste bisogno di contattare la polizia, chiamate il 112 o chiedete alla reception del vostro hotel. Ricordatevi che avrete bisogno del numero relativo alla denuncia del reato in caso di richiesta di rimborso assicurativo. Se sfortunatamente, doveste perdere il passaporto contattate la vostra ambasciata che vi rilascerà un duplicato.




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Durante la vostra vacanza non dovreste incorrere in alcun inconveniente ma tenete bene a mente che Playa de la Américas e Los Cristianos sono più affollate rispetto ad altre zone molto più tranquille.

In queste località, potrete trovare bar che offrono da bere fino a tarda notte, amanti delle feste e musica ad alto volume. Alcune persone preferiscono visitare queste località prima di ritornare alla tranquillità dei loro hotel situati in località più appartate.